439 da gente pure a cavallo. Que’ cavalli erano da rispetto per soccorso della persona del generale: venivan poi altri domestici e stallieri e poi il detto generale solo, indi immediatamente tre archibugieri e dopo essi due suoi camerieri giovani, sbarbali, con le loro armi, e dopo questi seguitava il gran gonfalone accompagnato da tutte le insegne e altre bandiere di tutti li pascià, agà, e sangiacchi ed altri capitani, e al fianco destro andavano due pascià con le loro genti, ed al sinistro altri due pure con le loro genti, e dopo questi lutti li carriaggi e servizi e tutti li avventurieri con due loro capitani. Così marciando tutto il campo in ordinanza, incapo di due giorni arrivò sotto un castello forte nominato Childir, che era de’Giorgiani, e arrivata che fu la innanziguardia , con T ajuto di una mano d’avventurieri , assalì il detto castello, e combattendo lo prese subito innanzi che arrivasse il detto generale, e lo saccheggiarono, facendo morir tutti quelli che vi si trovavano, e questo fu alli 14 di agosto. Vedendo approssimarsi la persona del generale , lasciarono con buona guardia esso castello e fecero piantar li padiglioni, stando sempre a cavallo apparecchiati pel caso che venisse 1'occasione di combattere com'era l’ordine fra di loro, e cioè che la vanguardia si attendasse sempre un miglio discosto dalli padiglioni del restante del campo. Ma il padiglione di esso generale era in mezzo di tulto il campo guardato intorno dalli suoi schiavi, e dopo essi li giannizzeri, poi li spai oglani , e 1’ artiglieria legata con catene un pezzo coll’altro, lasciando solo due luoghi vacui i quali servivano il giorno per porte, perchè la sera si serravano. Arrivato appena nel suo padiglione il detto generale, si appresenlò a lui il capigibascì, cioè il capitano de’portinari, di Behiram pascià dandogli nuova della presa del castello. Allora il