Et gli muove grande-n.ente. Turchi in Dalmatia fanno gran danne. Ajfaharo Nudino. Che fi arrende . Etcofil.au-rur.a. Zemonico fi mantiene. 46 DELL’ HISTORIA lor virtù, & co fianca cì animo Jiano degni, che a loro fi Jervi la fede, éf fi fopportino tutti i travagli, (¿f perico- li per confervarfi fotto il loro dominio . Vadino dunque, dine, prontamente quelli che bora fono eletti, ad esercitare i loro carichi ; & tutti gli altri, a quali farà impofio alcun ufficio publico, prontamente lo accettino : cbi non muove il debito, appretii la gloria / chi non fiima quefia, fi muovi per ubbidienza ma fe non altro , la neceffità , & i predenti pericoli perfuadino ad ejfer J'olerti, diligenti , & pronti in tutte le cofe . L’auttorità del Prencipe', & la forza di quelle ragioni con certa nobile vergogna fermò 1’ animo , & i penfieri d’ alcuni, i quali prima cercavano di fcufarfi dalli carichi loro commeflì. Mai Turchi tanto più s’ affrettavano per aiTalire la Dalmatia , quanto che intendevano farfi le provifioni maggiori per prevenirli; & per rendere più deboli le difefe, ii propofero di travagliare ad un medefimo tempo le terre più principali, accioche T una non potette predare all’ altra foccorfo . Havendo dunque fatta gran matta di genti a Cluino, luogo della fua giurifdittione, entrati in numero di quattro mila cavalli, & altretanti fanti nel territorio di Zara , affalirono Nadino primo cailello de’ Vi-netiani, pofto a quei confini, ove era Rettore Sebailia-no Sagredo . Era il cailello guardato da cento & cinquanta fanti Italiani, a’ quali havendo la fola vifla de’ nemici poilo loro fornaio terrore, fenza voler fare, nè della fortezza , nè di fe flefli alcuna prova , vilmente s arrefero , con impetrarne la loro falute, & abbandonato il luogo fi riduffero in Zara, ove apportarono più di timore, che di ajuto , effaltando le forze de’nemici per coprire in parte la loro viltà . L’ifleffo feguì poco appretto del cailello di Laurana, nel quale trovavafi Vittore Soranzo con prefidio di foldati pari a quel di Nadino ; & dopo havere lofle-nuto la batteria d’un giorno , fuggendofi il Rettore, cade in potere de’ nemici. Ma Zemonico abbandonato da’ fanti Italiani fu mantenuto da alcuni Schiavoni entrati dentro per ordine d’alcuni gentil’ huomini Vinetiani di cafa Ve-