j 39 villaggi, godono la decima, cioè il timaro loro assegnato , in luogo del soldo solito a darsi a’ soldati ; di maniera che obbligati alla guerra e al cenno del Gran-Signore, quello godono sempre senza augumento non essendo pagati di più per quel servizio, ma solo sperando P ulile de’ bottini, mutazione del timaro in migliore, e augumento di grado e di onore conforme alla virtù , o alla buona fortuna, che possano incontrar guerreggiando. Si contano iu Europa solamente la somma di sessantanni ti mari, cioè assegnamenti di decime sopra terreni, i quali timari, descritti sono già molti anni sino sul principio degli acquisti, benché si descrivessero in maniera che il minore non ascendesse alla somma di cinquanta zecchini , e il maggiore di quattrocento, facendo le divisioni assai buone, dicono nondimeno che valevano assai più. Sono obbligati questi timariotti, che sono tutti spai , cioè cavalieri, servire con un solo cavallo, ma quello che gode il timaro descritto di duecento scudi, è obbligalo a servire con un uomo e cavallo di più, siccomequelli di quattrocento con due, d’ onde avviene , che si conti il numero de" spai ottantamila, benché siano sessantamila solamente i ti ma ri ; i quali timari anco non sono tutti di questi spai, perchè essendovene molti che passano la somma delli quattrocento scudi già detti , questi che sono maggiori si distribuiscono a’sangiacchi, a’pascià e ad altri grandi della Porla, con obbligo essi ancora di tenere per ogni cinquemila aspri, che sono centocinquanta scudi, un uomo a cavallo, sicché trentamila aspri porteriano di gravezza sei soldati a cavallo appresso il padrone. L’Asia è pure in divisione di sangiaccali sotto tredici pascià, ed è divisa similmente in.timari, siccome è l’Europa; ma perchè sono di minor somma, può uno spai