115 maestro di casa di sultan Guidar Mirza, luogotenente del re, a riscuoter detti danari con venticinque some di drappi e scarpe da vendere, usando esso re, ogni giorno mutarsi cinque volte di vestimenti, i quali sono distribuiti a quei popoli, ponendogli a conto quel cbe vale uno,dieci, non bisognando però che alcuno si mostri renitente a pi glia re dette robe, anzi aver per grazia grande il poterne avere. Il medesimo fu fatto nel paese di Alingria, abitalo tulto da Lalini, sebben non usino altra lingua che Turca, Persiana , ed Armeua ; i quali oggi dalli Persiani sono chiamati Franchi. L’arcivescovo di quel luogo si chiama l’arcivescovo di Erivan, il quale due volte è venuto qui a Venezia, come dalle patenti fatteli, 1’una sotto il serenissimo Girolamo Priuli di febbrajo i5Gi, 1’altra sotto il serenissimo Loredan i5G9, avendole io vedute e lette per essere stato in quel luogo quarantacinque giorni, per fuggir di essere perseguitato dalli ciaussi che dal pascià di Erze-ruin mi furono mandati dietro. Vende esso re spesso gioje ed altre mercanzie, comprando e vendendo con quella sottilità che faria un mediocre mercante. Egli è vero, che già sei anni egli ha fatto un effetto piutlosto magnanimo che altrimenti, avendo levato ogni sorte di dazj che si trovano nel suo regno, i quali erano i maggiori che fossero in lutto il mondo, poiché di mercanzia, od altro, di sette parti ne pigliava una, ultre quello che li ministri toglievano. Vien però affermato che di ciò furono causa alcune visioni che gli vennero in soglia^ dicendo cbe gli angioli l’avevano preso pel collo e dimandatogli se ad un re che ha nome di giusto , e che viene dalla casa di Ali, si conveniva con mina di tante povere genti comportar dazj sì crudeli, e che però gli comandavano di