324 samen te trattato, so però anco che la grandezza sua è tale e tanta, che altrettante ore io ne potria ora parlare quando non volessi studiare alla brevità; e conosco benissimo che il pericolo, che sovrasta da quella parte a questo serenissimo dominio, è così importante, che il discorrer di esso più volte per poterlo fuggire, non può se non apportare molto beneficio alle eccellenze vostre. E chi è quello che si persuada, esser di così pronto ingegno e di così veloce lingua , che in un solo ragionamento potesse ben dichiarare li principi! di un tanto imperio, uscito dalle ultime parti della Scizia, e che come folgore ha acquistato, quasi trapassando, tanti regni, tante provincie, che ora si trova dominar otto mila miglia di circuito nel mondo, tre mila e cinquecento di lunghezza e più, dalli ultimi confini dell’ Ungheria alla città di Tau-ris, e altrettante di larghezza dalli ultimi confini della Tartaria, di là dalla Tana, alli termini del regno d’Aden verso il mar Oceano meridionale, di maniera che ora si trova possessore di quaranta e più regni, che allora particolarmente nominai, e comanda a gran parte delle tre del mondo, cioè Asia, Africa ed Europa ? Non credo che sia persona tanto valorosa, che si presuma poter così presto e facilmente dichiarar le gran forze da terra e da mare, le grosse entrate e li importanti tesori di quel Gran-Signore, il suo governo, li fondamenti principali, sopra li quali è asceso a tanta grandezza, in che stato ora si ritrovino, e come vadano declinando,e il giudizio che di essi con ragione si può fare. Chi sarà quello che creda, che un uomo, e sia chi si voglia, possa così presto e facilmente in una sol volta penetrare l’interno dell’animo di un principe, e principe barbaro ed infedele, e che possa con fondamento affermare