34o stalo delle comandate; talché in tutto sariano centottanla, e otto ovver dieci maone. Restano circa centosettanta galee sottili a finirsi, delle quali parte sono cominciate , e parte appena hanno segnati li luoghi, dove si devono fabbricare; per il qual ordine fu fatto l’anno passato tanto strepito , furono espediti centocinquanta rais, deputati chiarissi , che si credeva certo , che si dovessero fabbricar tutte in un anno: ma per il mancamento de’denari questi disegni ed ordini non hanno potuto aver esecuzione. Palandarie , cioè passa-cavalli, gaiioni, e caramussi di particolari persone ne ha quell’ impero tanta quantità , che ben spesso nel porto di Costantinopoli ne ho io contato dugento e trecento , seuza quelli di tali legni, che ordinariamente vanno e vengono in quella città. Li gaiioni possono esser 12 , vascelli bellissimi per ogni fazione , e sono quasi tutti di sultani, di pascià , e dell! grandi di quella Porta, li quali per la loro autorità li mantengono provvisti d’ armezzi, di legnami e di ferramenti a spese dell’arsenale del Gran Signore, il quale non è dubbio, che nelle sue galee e nel suo arsenale venga rubato più che principe altro del mondo. Onde se alle volte le signorie loro intendono tanta e tanta roba che entra in esso arsenale, le faccino sempre conto che la metà venga per diverse vie rubata, ed appena l’altra metà vada in servizio del Gran Signore. Se i Turchi fabbricano sempre gran numero di galee, sappiasi però anco certo, che il consumo loro è grandissimo ; perchè le tengono l’inverno g 1’ estate alla pioggia , e al sole e in acqua, non avendo volti, che per centoventi di esse, e però molte ne vanno a fondo 0 in altro modo vanno a male. La fabbrica anco di esse è di pessima qualità, perchè Turchi non osservano ordine'di luna nel tagliar