453 valli essendo dintorno a questa cillà, dove volevano passare, ebbero nuova che il generai Turco era poco lontano coll’esercito. Per il die assalirono all’improvviso le guardie, e poiché l’ebber tutte uccise, presero la città, e subitamente avvisarono il detto generale; ond’egli mandò una parte di giannizzeri e spai, e ordinò loro che dovessero stare ivi in guardia, che avrebbe poscia mandato anche artiglieria e munizioni. Spediti questi, il generale si partì da Sumachia e tornò alla citlà di Erech sopradetta, ove era tutto 1’ esercito ; e nel suo ritorno molte città, castelli e fortezze mandarono ambasciatori con grandi presenti , tutti quanti arrendendosi. Giunto dunque il generale all’esercito, fece chiamare a sè tutti li pascià, consigliandosi seco loro qual d’ essi dovea restar generale e viceré di tutto quel regno, tutti si scusarono dicendo essere quel regno troppo discosto da Costantinopoli, eccetto però Osrnan pascià, il quale si offerse restare- Allora il predetto generale lo costituì per viceré, generale e visir di tutto quel regno, e gli dette ampia autorità simile a quella ch’egli avea dal Gran Signore , e volendosi poi partire con l’esercito di là, gli lasciò diecimila cavalli e duemila giannizzeri archibugieri e cento ciaussi, molti pezzi d’ artiglieria e munizioni e venti some d’ aspri , e cento mute di cammelli, che facevano seicento , e circa centomila staja tra frumento e riso, e un magazzino pieno di seta che già era del re di Persia acciocché si vendesse e si servisse del ricavato a pagare li soldati, e far tutto ciò che bisognava. Mandò anche nuovi sangiacchi a tutte le fortezze e artiglieria, lasciando nel nuovo forte, vicino alla suddetta città d’Erech, Be-hiram pascià d’ Erzerum col suo esercito ; ma questi per paura ricusò di restare. Allora essa generale lo privò del