»9 lo avvertiva della venuta del signor Marc’Antonio Colonna in questa città per trattare la lega, per la quale, e per altre cause da sua magnificenza prudentemente moderate ( accusando anco essa lettera la spedizione di lettere di vostra serenità scritte sotto li 14 del medesimo mese, onde si pensò che fusse bene andar intrattenuti nel negozio che si aveva a trattar della pace) fu da noi in tutto mutalo il nostro proposito e la forma delle parole, che già avevamo disegnato dire a esso signore Ibraim, essendo prima risoluti, obbedendo agli ordini di vostra serenità , di restringere quanto si avesse potuto il negozio alla conclusione di pace. Onde stando noi anco allora nel li termini altre volle trattati con esso signore Ibraim, e con il magnifico pascià, cbe non poteva la serenità vostra condiscender alla cessione di Famagosla, da essi tuttavia dimandata, senza una larghissima ricompensa di Vallona, Castel nuovo, Durazzo, ed altre cose ancora, rispose lui questo esser impossibile. Finalmente , dopo lungo corso di parole , condiscese a dirne, cbe con il ceder al suo signore Famagosta, salvo le persone e l’avere, lasciando uscire chi voleva e restar chi vi volesse rimanere , si poteva sperare d’ ottener la pace. Perocché sebbene esso Gran-Signore stava pertinace sopra termini molto più alti, nondimeno si sarebbe adoperato in maniera il magnifico pascià appresso la maestà sua, cbe ne sperava buona riuscita. E parendo al clarissimo signor bailo di non mutarsi dalli primi termini per metter tempo di mezzo, aspettando che comparissero le sopraddette lettere di vostra serenità per saper meglio qual fusse la sua intenzione, entrammo a trattare con esso signor Ibraim gagliardamente sopra il negozio della permutazione, dicendo che si vedesse almeno di concluder questo,perchè nell’altro ci erano tante difficoltà ,