cosa alcuna per la quale se gli potesse opponere : e se per innanzi il magnifico Ruslen gli voleva male, tanto più quando prese Van, avendo scritto alla Sultana che a delta impresa il signore Alì lo aveva ingannato, e d’allora in poi sempre pivi lo perseguitorno, onde furono poi causa di farlo cavare dal Cairo, imputandogli che era d’ accordo con sultan Mustafà. Acmet pascià, essendo primo visire e ritrovandosi in Costantinopoli, tramò insieme con il pascià del Cairo, successore del magnifico Alì,di far entrar sua magnificenza in disgrazia del Gran-Signore', dicendo clie aveva rubato assai al Cairo; ed essendogli stato fatto intendere da un suo amico di tal loro mal animo, sua magnificenza si volle chiarire, e fece torre le lettere a quelli che le portavano, e trovò che Acmet pascià scriveva al pascià del Cairo, che mandasse quanto tesoro poteva, e cbe non avesse paura di cosa alcuna, perchè egli risponderla per lui d’ogni cosa , esortandolo a vendere rivender purché mandasse assai tesoro, die avriano l’intento loro. Quell’ istesso giorno sua magnificenza si mise la lettera addosso , e andò in corte al divano secondo il suo solito, e dopo espediti li negozj pubblici cavò la lettera e la mostrò all’ istesso Acmet pascià, e dopo toltola dalle sue mani la mostrò alli altri pascià, e tutti tacquero: ma sua magnificenza e il magnifico Acmet contendendo per questa lettera, il Gran Signore, che era a una finestra a rete, onde li poteva vedere, e loro non potevano veder lui, avendo veduto che contendevano , mandò a dire che gli facessero intender la causa di questo rumore. Sua magnificenza andò a sua maestà, e dopo tutti li pascià furono mandati alle loro stanze, facendo restar il magnifico Acmet solo, che dopo partiti Lutti lo fece strangolare. Dice sua magnificenza che il popolo diceva, che l’aveva fallo