a3G Seguitò 1’ ambasciato!' di Polonia il giorno appresso, e presentò : Due zimarre di zibellini. Quattro cani grossi. All’ambasoiator di Venezia, che fu l’ultimo giorno innanzi che andasse a licenziarsi, fu presentato, a nome del Gran Signore , un cavallo fornito , e nove vesti, delle quali due d’oro per sua signoria illustrissima, una per il segretario, e 1’altre per distribuirsi fra i suoi gentiluomini, e quattordici mila aspri per il viaggio; senza due cavalli ed un vaso di teriaca presentatogli dal primo visir. Vestiti adunque delle suddette vesti 1’ ambasciatore e gentiluomini, si andò a pigliar licenza dal Gran Signore, senza presentarlo, avendosi compito a questo quel primo giorno che l’ambasciatore comparve. Però non presentò allora, attendendosi il giorno appresso e l’altro alle visite dei quattro pascià visiri, del beilerbei della Grecia e dell’Uc-chiali; le quali spedite per tutto il dì, deliberò il sig. ambasciatore, dovendosene ritornare per terra, di aspettar che il caldo rimettesse un poco , acciò con più sicurezza della sanità pigliasse il suo cammino (come fece alli 21 di agosto) che per non essere così notabile e curioso,come fu quello di mare, non ne parlerò tacendo ancora i principii e progressi della sua infermità e di molti altri gentiluomini in Sofia , per non disgustar chi legge , sentendo come gravemente fu oppresso e patì, lontano da ogni rimedio, un signore pieno di tanto valore e degno di ogni prosperità e grandezza,ed in luogo di quello parlerò del Gran-Signore, delli quattro pascià visiri, della milizia dei giannizzeri, senza obbligarmi ad ordine alcuno, con certi notabili delle cose de’ Turchi.