38 Dico, che vostra serenità può considerar in quanto pericolo stanno le cose sue; nè le dirò altra particolarità, avetlole scritto in altro tempo, e data ogni informazione al elarissimo mio successore. Un’altra difficoltà s’è avuta in negoziar le cose in mio tempo, avendo, come è stato detto, ritrovato il Gran Signore in guerra con sua maestà cesarea , e con il Sofi, e pochi mesi innanzi era la guerra in casa sua tra due suoi figlioli, tantoché non baslò l’animo a sua maestà di partirsi da Scutari, dove era accampato coll’ esercito, dubitandosi di non perder l’impero, come, dopo avuta la nuova di sultan Bajazet, sua maestà disse: ora son stato messo in sedia e in possesso di questo impero ; e nemmeno il suo primo visir allora sapeva dove avesse la testa, tanto erano travagliati. Ma un mese dopo giunto io, il Gran Signore fece pace con sua maestà cesarea, e con il Sofi e restò libera dalli travagli. Ora se è tanto difficile il negoziar a quella Porta in tempo che sua maestà non ha guerra con niun principe, anzi che tutti cercano di congiungersi in amicizia con lei, lascierò giudicar a chi ha più pratica di cose di stato di me, cosa doveva essere allora. Non resterò ancor di dire, che in qualche parte non possa avere fatto nocumento alle cose di vostra serenità Tesser stato conosciuto questo magnifico pascià per mio amico, ed aver voluto vostra signoria per questa amicizia ottener quanto la desiderava senza presentarlo; per la qual causa si è perso di belle occasioni, oltra che dalli io novembre fino alli 22 giugno, che giunse il datissimo mio successore, che son mesi sette, per causa del negozio delle querele 1 non ho potuto far quello, che penso si avria fatto, che Dio perdoni a chi fu cagione che non fu acquietato il tutto quando i Vedasi T avvertimento alla presente relazione.