|53 taño , che è la parte seconda, aspettante alle forze di terra e di mare di questo Gran-Signore. Resta ora la terza appartenente al modo, che si tiene nel governar tanto imperio, tanto alla pace, quanto alla guerra; nella quale si conviene considerare non solo il numero degli uomini eletti per tal governo, ma la natura e qualità loro; e principalmente 1’ esser di questo Gran Signore , la sua natura , i suoi costumi, e il modo che tiene nel consigliare, perchè da questo si possa con maggior fondamento discorrer de’pensieri e del modo, che io credo esser bene tenersi in conservazione della pace. Sono ora alla Porta sei pascià , il qual numero può esser maggioree minore a voglia del Gran-Signore. Il primo è Mehemet di nazione Schiavona ; il serondo Piali di nazione Ungara; il terzo Acmet Albanese; il quarto ¡Vle-bemet di nazione pur schiavo; il quinto Mustafà; ed il sesto ed ultimo Sinan, ambi Albanesi. Questo Sinan è quello , il quale fu all’ impresa della Goletta nel 15^2; costui è di natura rozza, arrogante e superba ; tale anco accresciuta per la felicità avuta nella recuperazione ilei paese vicino al Jemen tutto rivolto e ribellato contra il Gran-Signore: perchè avuta egli prima una gran rotta , ebbe ardire di rimettersi e tornare a combatter alcuni pochi giorni dopo; sicché con la risoluzione presta e temeraria, trovando gl’inimici sprovvisti, che non pensavano a questo assalto, combattè e vinse l’inimico in maniera , che seguendo il corso della vittoria con quella sola ridusse in pace e quiete il paese alla primitiva divozione del Gran-Signore: però glorioso di questo e dell'impresa della Gaietta parla e minaccia senza rispetto la serenità vostra, l’imperatore, e tutto il mondo, lasciandosi intendere che se a lui solo dusse il Gran-Signore il ca-