20G tiene il signore Turco con i Tartari, nasce dal veder di poter ricevere da essi molti servizj avendoli amici, e di non poter loro far danno alcuno essendo ad essi nemico. Non è lecito ad alcuno , sia forestiere o sia del paese, andare innanzi al signore Tartaro senza presente, ed ognuno , per familiar che gli sia, gli parla sempre ginocchione. Questi vivono alla maomettana: non hanno tra loro arte alcuna, ed a gran fatica si trovano pochi, che malamente lavorano la terra : mangiano carne di cavallo, e mezza cruda: vestono, uomini e donne, uno stesso abito vilissimo, e dormono per il più sopra la teri'a , e sopra il ghiaccio ; e per concluderla, sono in tutto privi di ogni civiltà e umanità. Anche del Moscovito dubita il Gran Signore per due rispetti; primo, perchè ha una cavalleria tremenda di quattrocentomila cavalli atti a sopportare ogni fatica, essendo gli uomini arditi, robusti, e obbedienti, e i cavalli da gran fazione ed infaticabili, e sopra tutto benissimo armati, e fra le altre armi avendo molti archibusi, li quali questa nazione adopra per eccellenza. Dubita poi anche perchè quel granduca è della chiesa greca come i popoli della Bulgaria, Servia , Bosnia , Morea e Grecia, divotissimi per ciò al suo nome, come quelli che tengono il medesimo rito greco di religione, esarian sempre prontissimi a prender 1’ armi in mano e sollevarsi per liberarsi dalla schiavitù turchesca e sottoporsi al dominio di quello. Il detto principe possiede, nella parte settentrionale, circa tre mila miglia di paese in lungezza, e la metà in larghezza , ed ha in questo paese due regni, dodici provincie, quindici duchee, ed è ricco di tesoro, e di gran quantità di gioje , e tiene continuamente pagati ventimila archi-busieri, al modo de’giannizzeri.