.54 rico dell’ imprese sariano per riuscire felicemente. Quando passò per Corfù volle vedere e circuire più appresso che potè la parte della fortezza, della quale, o per informazione che egli avesse da qualche pratico, o portato da sua naturai arroganza e dal fausto concorso dell’espugnazione della Goletta , bravando, disse che la piglierebbe in quindici giorni. Questa sua bravura è conosciuta da tuttiedal-l’istesso Gran-Signore , ben conoscendo poter costui col t roppo suo ardire arrischiar troppo dell’onore e dell’utile dell’imperio: però si deve credere , che all’imprese dubbiose non sia per mandarlo il Gran-Signore non confidando troppo nella sua prudenza. Non si può dire che sia inimico particolare alla serenità vostra poiché si vede lui esser iuimicissimo a tutti li Cristiani, facendone aperta professione, usando con l’ambasciatore dell’imperatore I’ ¡stessa bravura in parole , che ha usata meco più d’ una \oIta. Mustafà , quello il quale fu all’impresa di Cipro, molti vogliono esser più vecchio, che Mehemet; nondimeno nè la robustezza della persona, nè la pelle del volto tale può dimostrarlo. Costui è di natura vivace , di buon ingegno, ma collerico in modo che e con parole e con fatti dà segno di natura molto crudele, anzi più tosto ferina: e lo può dinotare pur troppo chiaro quel benedetto martire di Gesù Cristo veramente gloriosissimo ed illustrissimo Marc’Antonio Bragadino non che il clarissimo inesser Lorenzo Tiepolo e il Baglione , 1’ uno scorticato , l’altro impiccato , e al terzo levata la testa coutro la fede e parola data per loro salvezza. Nondimeno quando non è assaltato da furia è destro nel ragionare , e ha qualche modo nel conversare, ed iu somma può dirsi aver lui più del cortigiano , che alcuno degli altri; e da costui,