una buona scusa ; onde allora si concluse senz’altro di far della guerra. Fece dunque scrivere subilo a tutti li pascià delle sue provincie cbe si mettessero in ordine di guerreggiare, e cbe andassero a danni del Persiano e andassero e saccheggiassero tutti quei luoghi che potriano, fin che mandasse loro un generale da Costantinopoli ; al qual carico elesse Mustafà pascià suo visir, imponendogli che dovesse mettersi in punto di andar verso li nemici colFesercito nella parte di Erzerum per pigliar il regno di Siran , e le provincie giorgiane amiche e confederate co’Persiani ; ed impose anche a S'man pascià , pur suo visir, che si ponesse in ordine di avvicinarsi alli nemici coll’esercito nella parte di Babilonia e questo fu a dì 17 Gennajo <577 ,e consegnò a Mustafà pascià suddetto molla gente della sua corte, giannizzeri tre mila, spai-oglani tre mila, e mille altri cavalli leggeri, trecento pezzi d’ artiglieria minuta , e molti alni della grossa, li quali eran colubrine da sessanta ; e per far tirare e strascinare detta artiglieria gli dette mille cinquecento cavalli e buffali, con gran quantità di polvere, palle, ed altre cose necessarie, e seicento uomini per governar li cavalli e artiglierie, e archibugieri quattrocento per farli mettere in opera ove bisognasse , e di danari some centodieci , le quali fanno ducati dugeiito-settanlacinque mila. Ollrecciò gli dette trecento mule di cammelli, che fanno ogni muta cammelli sei, per condurre la munizione e robe de’soldati, e trenta suonatori di tamburi, trombe, cornetti ed altri suoi istrumenti per la corte e persona del pascià , con commissione generale che passando il traghetto di Scutari vicino a Costantinopoli due miglia , potesse e valesse tanto quanto la persona di sua maestà, e comandò, per lai maggiore il suo esercito, che