a88 con nome di andare a Nascivan e passò le vie di Cars e Chielder e capitò alle montagne Calderane, dove lece la rassegna, licenziando quarantamila soldati li quali non volle condur seco, e segui il suo cammino con centocinquantamila soldati da spada, oltre la gente servile e maestranze. Passata la città di Cars, ed essendo già in vista di Tauris, subito 1’antiguardo, quale era di diecimila soldati, si calò sopra certi giardini per discuoprire tutto il paese, e così scorrendo ed aprendo la strada, e saziando la fame con le fresche vivande, capitò al ponte dell’acqua salsa , dove fu improvvisamente dal principe persiano distrutto. Aveva il principe, udita la venuta di Osman, disposto di lasciare chiara fama del suo valore, e non a-vendo potuto raccogliere tanta milizia, per la discordia dei Turcomani, che gli bastasse per attaccare scoperta battaglia , era risoluto dannificare con occulti ed improvvisi assalti l’esercito turchesco, ed indebilitolo , tentar poi con aperta battaglia 1’ ultima sorte. Con ogni contumacia adunque de’ Turcomani, dal re era stato ammassato dalle sue terre, escluso Teilani, e Nem e le loro giurisdizioni, un esercito di quarantotto in cinquantamila soldati, dei quali era capitano il principe suddetto. Aspettò dunque fra questi giardini le prime squadre turchesche, e tutte le distrusse, accompagnato solamente da dodicimila soldati ; e fatta questa fazione si ri- . volse verso li padiglioni del padre , che con lo esercito stava accampato dieci miglia sopra Tauris. Intesa Osman la strage della vanguardia , subito spedì il pascià Cicala, ed il pascià di Caramit, con ventimila