452 stararono. Passati rietti tre giorni si levò il generale con l’esercito e andò alla volta d’una citlà nominata Erech , la qual subito, visto 1’ esercito, si arrese con tutto il paese circonvicino; ma tutti li soldati che erano in sua guarnigione furono tagliati a pezzi, e si fermò ivi il generale ventidue giorni per fabbricare un forte fatto di legnami , i quali furon tagliati da un bellissimo e deliziosissimo giardino del re di Persia, che era fuori della detta citlà. Il generale allora si partì con una parte di cavalieri, giannizzeri , archibugieri a cavallo, e alquanti pezzi d’artiglieria leggiera, ognun de’quali era tirato da sei cavalli, acciocché si potesse far presto quanto era stato divisato, e in questo modo andò verso la città reale nominata Su-machia, capo di tutto quel regno di Sirvan; la quale si arrese con tutto il paese. Pur tuttavia trovando a guarnigione soldati persiani del re , li fece decapitare, e avuta detta città col paese vi lasciò buone guardie. In questo mentre andava per soccorrere il campo turchesco il fratello del rediTartaria nominato Abdicherai con una grossa cavalleria di Tartari in nome del detto re suo fratello , confederato del Turco; e partito dalla sua corte ispedì dugento cavalli per andar a dar nuova al generai Turco che a lai tempo si avesse da trovare nel Sirvan per accompagnarsi con lui, e che guardasse d’esservi, perché li detti suoi cavalli non potriano passare per li altissimi e pericolosissimi monti da altro luogo che per mezzo della città di Demicarpi, cioè porla ferrea, per la qual sola via possono passare quelli che vanno da Circas-sia, Russia e Moscovia in Tarlaria ed al tri circonvicini paesi. Detta città fabbricata da Alessandro Magno ha trentadue porte, cioè sedici per banda ed è abitata da Armeni e Circassi , ma era guardata da Persiani. Delti dugento ca-