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il Gran Signore da’ Cristiani ; i quali si cavano nelle ville dalle mani de’ padri <i’ età di sei in sette anni almeno, e condotti a Costautinopoli sono posti in diversi serragli, ove s’ allevano sotto alla setta di Maometto imparando la lingua Turca. Questi arrivati all’età di quattordici anni, sono detti non giannizzeri ma azamoglani, che vuol dire giovane nuovo e rozzo. Secondo l’indizio che danno, sono
o	non sono tenuti ne’serragli e i manco atti si dispensano alle opere de’giardini, si danno ad imparare le arti sotto a’ maestri, e si danno ancora per il paese a lavorare la terra; di maniera che divenendo attissimi alle fatiche ed alle arti, sono poi sufficienti al mestiere della guerra, quando sono all’età d’essere introdotti al carico di giannizzero, con quattro fino a nove aspri al giorno di paga, avendo avuto prima come azamoglano la paga d’uno fino a tre aspri per giorno.
     Del numero di questi giannizzeri si cavano anco molti spai, i quali, o per grazia o per servizio prestato, meritano ascendere a questo grado o esser remunerati col soldo o con qualche timaro conforme agli altri, che godono tali tirnari, siccome si è detto. Quelli che restano ne serragli corrono diversa fortuna, perchè di questi escono alcuni spai, che è il minor grado con venti aspri di paga, che è il meno, casnigir, muteferica con paga conforme alla grazia del Gran-Signore, restandone alcuni al servizio o della camera o della sfalla, conforme alla loro virtù o alla benevolenza del Gran Signore, e da questi finalmente riescono i sangiacchi ed i pascià, che reggono tanto imperio. Alcuni anco entrano ne’serragli del Gran-Signore per altra via; e questi sono li Cristiani fatti schiavi in qualche accidente, i quali possono spesse volte correr fortuna al paro di quesli primi, che propriamente vengono detti li-