451 rieri che dovessero passare col tesoro, ed intendendo ciò li soldati non vollero altrimenti lasciarli passare, ina risposero che volevano ritornar con quello. Referto ciò al generale, fece chiamare a sè Osman e Mehemet pascià , esortandoli che dovessero con duemila cavalli ripassare il fiume, e andare ove erano le casse del tesoro, e secretamente con 1’ ajuto de’ tesorieri aprir dette casse e tor fuori li denari e poi serrarle e lasciarle al suo luogo, e pigliar due sacchetti per uno di quelli e portarli a sè, e ordinò anche di far passar tutta l’artiglieria. Questi per obbedirlo passarono dall’ altra banda di esso fiume, e poi fecero passare l’artiglieria la quale, in fuori di quattro o cinque pezzi solamente, passò tutta a salvamento. Tolsero poi li denari, e ritornati alla presenza del generale li fece questi mettere in un monte appresso il proprio padiglione, acciocché tutto il campo li vedesse, poi ad alta voce disse pubblicamente. « Noi siamo qui al servizio di nostro Signore con tutta l’artiglieria e col tesoro: stiamo dunque allegramente.» Poi mandò il suo trombetta dall’altra parte dell’ esercito per gridare che tutli^dovessero in termine di due giorni passare e andare appresso la persona del generale, altrimenti sarebbero severamente castigati secondo che paresse ad esso generale. Avendo dunque il restante dell’esercito scoperto un luogo dal quale poter passare facilmente passò e si attendò ove era il generale; il quale ordinò che tutti quelli che avevano perduta roba nel fiume, facendosi far fede dai respettivi capitani ed ulliziali, dovessero darla in nota, e così fu eseguito. A Ili quali poi o fu dato salario perpetuo , o entrate per rifarli dei danni, e così ognuno si acquietò. Ivi fermaronsi tre giorni, nel qual tempo vennero genti dal paese di Sirvan con vettovaglie e robe in quantità, per il che tutti si ri-