202 dezza a Verona; e Brussolles per il sito a Brescia. E per stare in queste particolarità, tutte le terre mediocri di quelli paesi, possono equipararsi alle mediocri di questi e le piccole alle piccole. Ilo detto che con ventiquattro fortezze quei luoghi sono difesi da Francia e da Inghilterra, oltre le quali in altre bande, così da terra come da mare, ve ne possono essere circa altrettante, non già finite, ma che tuttavia si fabbricano: le quali, da Anversa e Valenziana in poi, sono da una fino a due miglia di circuito, e non più. Anversa è terra di settanta ovvero ottanta mila anime, e fatante faccende di cambi, e d’ogni altra sorte di mercanzia, che in vero mi son stupito di maraviglia in veder ciò, pensando certissimo che superi assai questa città. È un bell’ordine in quelle parti circa le mercanzie reali, perchè i panni si fanno a Lilla, a Courtrai e altri luoghi d’intorno; le tappezzerie a Brusselles e a Ou-denharde; le tele, formaggi e butirri in Olanda; i pesci salati in Zelanda; le oslade e ciambellotti in Valenziana, e a Lilla; le lane di Spagna tutte capitano a Brugges ; li mantili e tovaglie da Beauvai ; e tutte queste mercanzie, dopo che particolarmente hanno fatto ricche e grasse dette città, capitano ad Anversa, come al fonte della contrattazione, e però in ogni luogo corre tanto il denaro e lo spaccio d’ogni cosa, che non v’è uomo, per basso e inerte che sia, che per il suo grado non sia ricco e non possa far contratti nelli mercati d’Anversa. Di Spagna vi vengono uve secche, aranci, olive, vini, guadi, sete per più di cinquanta mila ducati Tanno; lane in Brugges per più di trecento cinquanta mila ducali; di Portogallo spezie, zuccheri, e gioje per cinquecento mila ducati; d'Inghilterra slagni, la*