4 che refti ancor vivo (¿f ardente ne medefimi il defiderio cT imi* tarli. Et, per feguir in ogni parte il penjiero del Signcr Belladonna , il quale fo che haveva in animo di dedicarla a V. S. Claris, per,f ajfettione che le portava , & per provederfi in difensore di perfona , che tanto ftimata, & amata dal Mag. M. Paolo , quant ella è , baftaffe con l'auttorità Jua ad acquetamelo, [e di ciò fe nefuffe doluto j m è parfo di far il medefimo , & , non cedendo io punto a quel gentilhuomo, di amore & riverenza verfo lei, anzi d affai avanzandolo nell antichità della ferviti/, nella frequenta della converfatione, nella fu a più tofto Ac a demi a che cafa , & negli oblighi molti, ch'io le tengo, dedicargliela fimi Ime nt e . Cofi in teftimonio della mìa lunga offervanza, poiché del ?nio non ho di che presentarla, che ne meriti ri pregio , faccio a V. Magnificenza Cla-rifs. dono di quefta cofa altrui, affinché, fi come viene da uno de più belli, e più leggiadri [piriti di quefta noftra città , che incomincia hoggimai a [piegar le penne del nome fuo anco fuori di qui , cofi vada a perjona , che già molt anni per commun con« Sentimento pofto nella prima Schiera de nobili, chiari ingegni della patria noftra , art^i d'Italia , (¿? arrivato col volo f della Sua fama in ciaScuna parte di quella , poffa veder, che Sorte di frutti partonSca in altri /’ eSempio fao • la quale Sarà contenta di accettarla, (¿? come in leggendola Se le rappreSen-terà il gran valore, & eccellenza di chi F ha fatta, cofi fi degnerà tener avanti gli occhi il molto affetto, & dìvotione dì chi la manda. Conche facendo fine me le r ac commando in gratia, <£? le bacio la mano. In Vinegia , alli XVIII. agoito , M. D. LXXIL Di V. Magnificenza Clarifs, sfff?ttìonatiffimo Servitore Gio. Battifta Valiero. ORA-