>49 nio; ma pure il pontefice teme molto di sua maestà in questi accordi germanici futuri per la sua autorità. Con il re di Francia sua maestà è tale com’è Cesare , e come vostra sublimità può comprendere, per li trattamenti cl»e sono stati fra loro. Non ama questo serenissimo re de’Romani il re d’Inghilterra, per la sua mala vita , e credo per lo peccato eli’ egli commise contra sua zia, la regina Caterina1. A questo passo mi par il debito mio essere ricordar a vostra serenità il beneficio suo per le cose predette. Io credo che vostra serenità averebbe modo d’aver Marano * e forse Gorizia e Gradisca per danari;e questo cavo dalla penuria e uecessità quasi infinita di sua maestà, e dalle molte spese, che sua maestà ha da fare contro Turchi, e pel timor de’luterani. Questo cavo ancora perchè sua maestà me ne fece parlare per lo suo segretario, a cui rispondendo io, come mi pareva fosse la mente di questo senato, che vostra sublimità entrerebbe in alcuna pratica , ma eh’ ella voleva le cose libere; non solamente fui lodato di questa risposta, ma mi fu imposto che con altre condizioni non ne dovessi parlare, e così mai più me ne fu detto parola. Dico mò, che siccome per la necessità di sua maestà credo che vostra sublimità averia ciocché ella volesse, se il rispetto del Turco non la movesse, così credo, che mai vostra sublimità poiria aver le dette cose libere. Evvi ben modo, se fosse posta una clausula, che fosse in liberlà di vostra serenità fabbricare e bonificare quanto le paresse, che non potesse * L’Aragonese , zia materna di Ferdinando. Vedi voi. i.° pag. 84. noti* prima. * Di questa quistione di Marano è discorso nelle Relazioni di Germania del no.lro i.° Volume, e specialmente a pag. a5g e 466 c 467.