223 grazia di vostra serenità; onde la supplico che voglia farmi grazia di concedermi in dono quella catena che l’imperatore mi ha dato; essendo solita a far simili grazie a tanti altri suoi ministri e servitori che, come me, vanno per il mondo. Di che tanto più affettuosamente la supplico, quanto che la gelosia dell’onor mio mi stringe a farlo, a fine che per le corti dove sono stato, e per altri luoghi ov’io son conosciuto, s’intenda che la servitù mia sia alquanto grata alla serenità vostra, e che ella vuole avermi eternamente legato con una indissolu-hil catena ad esempio laudatissimo di tutti gli altri re.