464 felici Là de! re di Spagna non poteva esser grata alla serenità vostra; e quando il duca di Guisa ritornò in Francia, ragionando io con sua eccellenza e dicendole con buon proposito cbe li danni che aveva avuto il re erano grandemente dispiaciuti alla serenità vostra, sua eccellenza mi rispose che lo credeva di certo, avendo sempre conosciuto l’affezione che portava la serenità vostra a quella corona, ma che conosceva anco che lei faceva che la bilancia non pendesse da alcuna parte. Non debbo ancora restar di dire che questo proceder neutro della serenità vostra, viene non solamente laudato, ma ammirato dagli uomini prudenti e sinceri, parie considerando il procedere che usano questi principi, li quali si fanno lecito di mantener la fede sino a tanto che gli torna comodo, parte anco perchè in tanti travagli della cristianità Jei sola possa e voglia conservarsi iu stalo cosi felice, che tutti gli oppressi di qualunque siasi nazione non possono ritrovare sicurtà nè quiete, se non nello stato della serenità vostra; onde da tutti gl’italiani principalmente si desidera la sua conservazione, e quando s’intende che la serenità vostra fa provvisione di munir le sue città, di rinforzare la sua armata, e di provvedersi di capitani, si allegrano «randemente. □ Il duca di Ferrara ha titolo di luogotenente generale di sua maestà in Italia, e perciò gli ha promesso scudi ventiquattro mila di provvisione 1’anno, ed insieme sino alla somma di scudi cento mila, con obbligo di tenere cento uomini d’arme, e di tener guardato lo stato suo, cosi in tempo di pace, comedi guerra; la qual conclusione fece il Cardinal di Lorena quando fu in Italia. Ma essendo seguile le tregue innanzi che sua maestà