458 ne sopra Milanonon si terminasse, mai si leverebbe l’occasione della guerra; e sebbene detto abboccamento finisse senza altra risoluzione, però dopo destramente gl’imperiali si lasciarono intendere, che quando il re di Spagna potesse sperare di devenire ad una buona pace, si potrebbe risolvere in uno di questi due partiti; cioè, se il re di Francia volesse lasciare il Piemonte con la Sa-voja al duca suo, che quella maestà darebbe lo stato di Milano al duca d’ Orleans suo figliuolo, dandogli per moglie una figliuola del re di Boemia, e mentre che il matrimonio si potesse effettuare, che l’una parte e l’altra tenesse in mano alcune fortezze: ovvero se piuttosto sua maestà cristianissima si contentasse di dar la Savoja e Piemonte al duca d’ Orleans, facendo che riconoscesse quegli stati dall’impero, e cedere al duca di Savoja tutte le ragioni che sua maestà cristianissima pretende sopra lo stato di Milano, che similmente quella maestà 10 darebbe al detto duca di Savoja, ritenendosi medesimamente alcune fortezze dall’una parte e dall’altra in mano. Fu destramente tentato il signor contestabile di dire qual dei due partiti potrebbe piacer più al re cristianissimo, e sua eccellenza rispose la ritenzione del Piemonte e della Savoja, purché il re di Spagna con effetto desse lo stato di Milano al duca di Savoja. Al che 11 sig. Ruis Gomez rispose che il re di Francia si poteva contentare di non dar legge ad altri, poiché gli altri non cercavano di darla a lui. Con il che parve volesse inferire che il re di Spagna lascieria al re di Francia quello che tiene senza astringerlo a darlo al duca d’ Orleans, e che però sua maestà non cercasse di far dare lo stato di Milano al duca di Savoja. Ma perchè questi ragionamenti