3aS cedi , e sollevare chi ha bisogno; in queste adunque trova alcuna consolazione, ina in quelle che ora dirò ne ha ben poca o nessuna. Nascono queste da due cause, anzi da due affetti con-trarj, d’amore cioè e d’odio. Da amore nasce l’essere innamorata, come è, e giustamente, del marito, per quello che ho potuto conoscere nel tempo che è stata seco, dalla natura e modi suoi ; e il dover ora pensare di perderlo per non riaverlo se non a caso e per disgrazia, con venendo a lui per necessità star sempre in moto, e sempre sui viaggi, con lasciarla priva, non che d’altro di quella compagnia, per fine della quale, oltra la speranza de’figliuoli, si fanno i matrimonj, ciò per certo non solo ad una donna tenera di natura, ma ad ognuno che amasse di core, saria di gran molestia e di cordoglio. Per questo timore dunque e martello che ha di 1 ui, non è, si può dir, mai giorno che non passi con affanni; e se appresso si aggiungesse la gelosia, la quale fin ora non si sa che patisca, perchè se non ha il re per casto, almeno so eh’ella dice che lo ha per libero dall’amor d’altra donna ; se fosse, dico, gelosa, sarebbe veramente misera: e questo è uno degli affanni che in particolare ella patisce. L’ altro che nasce da od io, è per la mala disposizione che ha verso la sorella miledi Elisabetta; verso la quale ancora che dissimuli, però non può negare che per molte vie non mostri lo sdegno e mala volontà che lei ha, parendole, sempre che la vede, aver presente le offese e l’ignominia che per causa di sua madre ella patì, dalla quale in gran parte nacque l'origine del divorzio della regina Caterina. Ma quello che più la perturba, è il vedere fin da ora convertiti gli occhi e gli animi di ciascuno sopra costei nella successione del regno, come