DELLA GUERRA DI CIPRO LIB.III. *8$ Che dar potette a gli Spagnuoli alcuna mala fodisfattio- 1572 «e, overo giufta fcufa di mancare a gli oblighi communi ; il quale coniìglio tanto riputavafi migliore, quanto che ogni altro acquiflo era ftimato debole , ogni impre-fa quafi infruttuofa , rifpetto a ciò che fperare fi poteva dal combattere con tutte le forze de Collegati , & con certa fperanza di vittoria 1’ armata nemica ; & tale fempre era ftata l’intentione del Senato rivolta con fommo Audio , & con grandiffime fperanze a cotefta unione. Da tali difficoltà trovandofi il Fofcarini combattuto , nè vedendo alla grave perdita del tempo altro migliore rimedio , Fàdnjart giudicò effer’a propofito , che’1 Proveditore Soranzo , eh’ era già ritornato di Candia, doveffe a Meffina trasferirli, sor ani?. fperando che la prudenza, & deftrezza di lui, & infieme quefta dimoftratione di honore fuffero per havere gran forza nell’ animo di Don Giovanni, & poteffero commover- lo ad accelerare la fua partita . Levatofi dunque il Soranzo da Corfù con venticinque galee, convennegli fare quafi tutto il viaggio con tempi fortunevoli , in modo che non fi potè fuggire ogni incommodo; che alquante delle fue galee furono da una grave tempefta fofpinte fopra Reggio , & quella d’ Antonio Giuftiniano portata in terra dalla furia de’venti, non fi potè falvare. Ma giunto finalmente al porto di Mefiìna, iu con honorevoli, & grate accoglienze ricevuto da Marc’ Antonio Colonna, che ivi f/2/cÌ" era alloggiato; il quale fecefeco ifeufa di non havere per hMa* caufa de’tempi fortunevoli potuto andare piii innanzi ad incontrarlo : & dapoi montato fopra la galea del Proveditore , n’andarono infieme a ritrovare Don Giovanni, il eja v™ quale nell’entrare del palazzo facendolo incontrare dal Gin*mi■ Conte di Piego fuo maggiordomo maggiore, & da altre perfone principali, & uiando feco molti termini d’ honore, & di cortefia , lo raccolfe benignamente , Se dimoftrò d’ havere havuto molto in grado la fua venuta . All hora il Soranzo cominciando con grave eloquen- Ragiona-za ad efporre l’occafione, per la quale s’era egli là con- T/!}IdaÌ dotto, narrò tutto lo flato delle cofe prefenti, affirman- Soranie-H. Vama . Var. IL T do,