iGy Andati a sua maestà, mi vide essa ed abbracciò con tanta amorevolezza, con quanta avessi saputo desiderare per nome di vostra serenità principalmente, e poi anco per la conoscenza dell’altra mia legazione, e non volle mai sedere, se non le sedessimo appresso, ringraziando molto questa illustrissima república di tal amorevole dimostrazione, e me anco di tanta pena, che avevo patito a venir a sì lungo viaggio con sì estremi caldi; e ringraziò anco la serenità vostra della amorevole dimostrazione fatta per nome suo dal clarissimo Giustiniano nell’essequie del cristianissimo re Francesco (nelle quali volle stare per molto tempo in piedi con sua molta pena per le sue podagre), offerendosi all’eccel-lenze vostre come sua buona figliuola , che niente meno si reputa ella per l’affezione che ad esse porta, che sebbene non pareva mai dover essere bisogno per l’affezione che ha il re suo marito e signore verso questo stato, pur in caso che occorresse, farebbe e intercederebbe sempre per esso con tanto amore ed affezione, quanto mai potesse fare. Espedito da sua maestà cristianissima andai anco a far riverenza alla cristianissima madama Margherita dalla quale medesimamente mi fu corrisposto con molte parole piene di amore ed affezione verso la serenità vostra. Ritornati a casa, serenissimo principe, gravissimo e sapientissimo consiglio, venimmo a discorrere sopra l’avere tacciuto all’illustrissimo contestabile la risposta dell’eccellenze vostre al protonotario Charles; nel che due rispetti mi ritennero, 1’ uno che in quel primo ufficio non mi pareva fosse bene insistere in una mate- i Sorella del re; la quale nel i 55q ande Ite sposa al duca di Savoja.