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cipe, se non fosse ritentilo dalla strettezza de’lem pi e per causa delle guerre, per il saggio clie n’ha dato, tanto avesse egli, tanto largamente donaria. IN ella religione, che in un principe è principalmente considerata, per quello che dalT esteriore si vede, non si poiria giudicar meglio: attentissimo ed assiduo alle messe, ai vespri, ed alle prediche come un religioso, molto più di quello che allo stato ed età sua a molti pare che si convenga. 11 medesimo riferiscono dell’intrinseco, oltra certi frati teologi, suoi predicatori, uomini certo di stima, anco altri che ogni di trattano cou lui, che nelle cose della coscienza non desiderano più pia, nè migliore intenzione. E sebbene al presente abbia, come pare, perduto assai di questa opinione cou la guerra che fa al papa ', niente di meno vostra serenità sappia che non si è mosso di suo capo, nè senza consiglio e parere di quanti teologi e dottori erano nello studio di Lovanio ed in molti altri luoghi , come geloso , e scrupolosissimo ch’egli è in questa parte; dai quali conformemenle fu assicurato che non faceva empietà, nè andava contro l’uflizio di principe cattolico, sì come porta il tilolo, movendosi solamente per sicurezza e difesa dei suoi stati; perchè in simil raso dicevano esser lecito così al vassallo come al figliuolo il prevenire e levar l’armi di mano al padre, ed al principe clieei vedesse prepararsi alla sua offesa: e ci furono anco di quelli che parlarono più liberamente, condire ch’era lecito di levar l’armi di mano
   *	Il pontefice Paolo IV, sia per servire all’ ambizione de’ nipoti, sia per I>iìi generoso pensiero di cacciar gli Spagnoli d’ Italia, sotlo pretesti, che , a dii'vero, mal velavano lo spirito che lo moveva, mosse guerra a Filippo 11, quale ben conscio della sua posizione e della delicata natura di quel fatto, recedette con più rispetti che da un giovine e offeso principe non fossero per avventura da attendersi.