3ai tolico, prima e legittima sua moglie, nel i5i5 nel mese di fèbbrajo, onde da fèbbrajo in qua è entrata in qua-rantrè anni; donna, oltre la nobiltà, d’ un grandissimo e raro esempio ai tempi nostri di virtù e di valore, e un vero ritratto di pazienza, di umiltà e del vero timor di Dio; non per altro, come è da credere, miracolosamente riservata dopo tanti travagli e pericoli a un cosi alto grado, di abiettissimo, e per dir così, vilissimo, che per un gran corso d’anni fu tenuta, sì come deve esser noto non pure alla serenità vostra , ma ad ognuno , non solamente per il divorzio , che con tanta empietà e scandalo di tutto il mondo, solo per una estrema rabbia e libidine di suo padre, vide seguire della degnissima sua madre, dopo un corso di venti anni che era stata col marito, e dopo avergli partorito, oltra di lei, un figlio maschio, che in capo di tre mesi dopo nato si morì; ma per aversi veduta con la medesima empietà diseredare e dichiarar bastarda di legittima ed unica figliuola ed erede del regno che era; e quel che fu ancor peggio, per esserle convenuto con grandissima indegnità servir, come a padrona, ad una pubblica meretrice concubina del padre, che fu quella famosa Anna Bolena, veduta da lei, non pur succedere nel luogo della madre, ma , essa vivente, esaltare e coronar regina; così, dico, per questa, come per le ignominie, strazj, minaccie ed affronti che patì dopo mutata la religione, per non aver voluto disdirsi nè inchinare alle eretiche opinioni di quelli che governavano in tempo del re Odoardo suo fratello, con essere stata più volte a pericolo della vita, e morto il re Odoardo, per l’aversi veduta non pure escludere dalla successione per opera d’ un suo suddito, che fu qu«lcosìai-Vol. w.