io8 navi, e con li dicci mila fanti: le quali sono forze che potriano eziandio in qualche buona occasione olfendere il nemico. La seconda ci ha ancora detto essere stato questo convento di Nizza , al quale avendo voluto venire, così instato da nostro signore e da vostra serenità , per la gelosia che doveva avere dell’armata del re cristianissimo, che eia inMarsilia, gli è convenuto ritener seco il principe Doria con l’armata sua e con le galere di Spagna, finché ritornasse in Spagna, il qual convento essendo, oltre il creder suo e di tutti gli altri tardato tanto, è convenuto ancor tardare il mandare detto principe con l’armata sua in Levante, il qual però man-deria con essa subito che fosse giunto in Barcellona. La terza ( mentre si poteva forse dire che almeno questa parte dell’armata, che ha ordinato ora che vada con le genti suddette sotto il governo del signor don Ferrante, poteva mandarsi innanzi) è stata per avventura, che essendo l’imperatore nella suspizione della guerra con il re cristianissimo, che veniva armato con quindicimila lanzichenecchi (oltre tutte le altre genti sue) al convento, e che avendo speso e continuamente spendendo per questo assai, non ha avuto il danaro pronto per poter far questa nuova spesa; nè forse ha ardito di farla prima che si assicurasse con la tregua delli tre mesi, che si concluse subito che il re si deliberò di ritrovarsi seco a Villanova.Eperò ha ritardato, aspettando che ciò seguisse, ovvero anco che si facesse più presto la risoluzione del convento, con la quale potesse dedicare l’animo e le forze sue tutte, senza suspizione alcuna, all’impresa di Levante. Potrebbe esser ancora, appresso a questa, la quarta, che, essendo solito l’imperatore di spendere il denaro