346 Inglesi aver questi per compagni, e quando occorre disparere tra alcuno Inglese ed uno di questi, la giustizia non procede in quel modo che dovria ; che come va tra forestieri e Inglesi, sono tante le cavillazoni, le lunghezze e le spese senza fine di quelli loro giudizj, che a torto o a diritto conviene che il forestiero soccomba ; nè bisogna pensare che mai si sottomettessero gl’Inglesi, come le altre nazioni, ad uno che chiamano l’alcalde della corte, spagnuolo di nazione, che procede sommariamente contro ognuno, per via però e termini spagnuoli, avendo gl’inglesi la loro legge, dalla quale non solo non si partiriano, ma vogliono obbligare a quella tutti gli altri. Questi torti, ed ingiustizie non può con dignità sua sopportare il re ; e voler entrare a correggere e rimediarli con nuovi ordini, saria un metter sossopra la costituzione di quel regno, e per avventura un sollevarlo davvero. Perciò il re, che conosce che gl’inglesi vogliono star da loro, e che non hanno comunicazione e partecipazione con le altre nazioni, si contenta per adesso di soddisfare, come cristiano, al debito della moglie, e valersi quanto può dell’amicizia del regno, già essendo sicuro che mediante il matrimonio, mentre vive la regina non si separerà da lui, sebben non lo potrà muovere ed interessare a modo suo, sì come al presente è da credere che tenterà con ogni suo potere, ma con qual frutto presto vostra serenità l’intenderà. Che se ho da dire il parer mio, per quello che in questo tempo ho veduto ed osservato della natura di quel regno, ancora che la regina sia padrona assoluta, e possa rompere e non rompere la guerra, non credo s’indurrà a farlo per voglia di gratificare il marito; perchè oltra che ciò le saria interdetto, troppo bene ella conosce la na-