173 ebbi da persona degna di fede (presidente della camera de’conti, che lo poteva sapere, e molto affezionato a questa inclita città, e debitamente; e lo nominerò mò liberamente per essere fuori di Francia, monsignore Ot-tavian di Grimaldo) essere l’entrata cinque milioni di scudi, e si poteva credere , perché da un conto particolare che io ebbi,e lo feci leggere in questo luogo,si l’entrata come la spesa si veniva a battere; ma per conclusione mi diceva lui, che se il re avesse voluto esser buon menagiero, che vuol dir buon massaro, come si può dir che sia il i*e presente, avrebbe potuto, oltre ogni necessaria spesa, metter da parte un milione all’anno. Di quest’entrata ne cava della ducea di Normandia due milioni, di quella di Bertagna non tanto, perchè lì non così liberamente s’impongono le taglie e sussidj, dalle quali tagliee sussidj del regno si traggono ordinariamenteqnat-tro milioni di franchi all’anno; ma in tempo di pace il re ne rimette assai per addolcire li popoli , perchè egli può riputar poi tutti li danari della Francia esser suoi; perchè nelli suoi bisogni, sempre che li dimanda, gli sono portati molto volontariamente per la incomparabil benevolenza di essi popoli , siccome l’eccellenze vostre possono aver inteso più fiate questo esser naturale di quelli popoli verso il loro re, talché si legge scritto sopra le porte delle terre per motto un Dio , un Re , una Legge, una Fede, volendo inferire il loro solo esser il vero re al mondo, come un Dio, una legge, e una religione, cioè cristianissima. Questo presente re è in maggior opinione e credito, che altro sia mai stato per il passato; e forse lo merita, perchè subito morto il padre ha tolta una grossa esazione, che da lui era stata imposta, che mi è affermato importare da sette in otto