207 e di straordinario ne cava ottomila,'con obligazione di tener tavola ai soldati e altri gentiluomini della corte onoratissima, ed entra in tutti li consigli secreti con autorità grandissima. Ha anche sotto di sè li forieri degli alloggiamenti, con il marescial loro e gli alcaidi, che sono giusdicenti della corte in civile e criminale, con li suoi alguazili e sergenti. Vi sono poi alla corte cento alabardieri Alemanni a piedi, cento Spagnoli pur ai piedi, e cento arcieri a cavallo Borgognoni, per la guardia della persona dell’imperatore; li quali sono sotto diversi capitani delle nazioni loro proprie, con stipendio, li fanti di tre scudi, e i cavalli di dieci al mese. Vi è la stalla di sua maestà, la quale non passa settanta o ottanta cavalli e sessanta muli; e questa ha li suoi ministri e ufficiali ordinarj, come famigli, marescalchi, cavallerizzi e simili. Vi sono poi armieri, sellaj, trombetti, araldi, custodi di padiglioni ed altri istrumenti da guerra, che tulli sono sotto il governo del gran scudiere, che è cavaliere delT ordine del tosone, ed ha anch’egli mille scudi al mese da spendere ordinariamente; il quale è tenuto armar di sua mano l’imperatore e calzargli li stivali ogni volta che accade. Tiene ordinariamente sua maestà quaranta cappellani con due scudi al mese per uno, e sono secondogeniti dei principali personaggi de’suoi siali ; li quali avendo servito sei , otto, dieci e più anni sono remunerati con pensioni, abadie, e vescovadi, sì come pare a sua maestà; e questi sono tenuti andare in cappella con le loro colte, e cantare i vespri come preti privati. Vi è Telemosinano, il quale olirà l’uffizio suo di dispensare l’elemosina (circa mille scudi l’anno) serve anco di mastro di cerimonie nella cappella , e sta sempre al bai-