4*3 moni, fratello clic fu del suo padre, ne il re s’ingerisce in cosa alcuna di quello stato. La madre del detto duca fu figlia del re di Dania, e cugina germana del re di Spagna, e per l’ordinario sta alla corte di quella maestà con due sue figlie femmine. Tiene sua maestà cristianissima,così in tempo di pace, come di guerra, al suo servizio tremila uomini d’arme e quattromila cinquecento arcieri in essere, ma sono in condotta venti percento più,divisi in cinqnantaquattro compagnie, e per costituzione non si può dare ad alcuno più di cento uomini d’arme in condotta,e centocinquanta arcieri, e per il meno la metà, e sempre li arcieri sono uniti con li uomini d’arme, dimodoché ogni compagnia ha la metà più arcieri che uomini d’arme, sebbene solevano già essere altri tanti; e li capi che hanno cento uomini d’arme sono dodici, cioè, il serenissimo delfino, il re di Navarra, il contestabile, il duca di Lorena, il duca di Ferrara, il duca di Nevers, il duca di Guisa, il duca d’Aumal'e, l’ammiraglio, e li marescialli di Bris-sac, di S. Andrea, e Strozzi. E tenuto I’ uomo d’arme aver due cavalli da servizio, e due ronzini per portar le sue comodità: però alle mostre non compajono se non con li due cavalli da servizio, il primo delli quali deve essere grosso e bardato, e l’altro alla leggiera; e Tarderò è armàt'o comesi armano appunto li leggieri. La provvisione dell’uomo d’arme è franchi quattrocentotrentasei all’anno, e quella degli arcieri la metà, e quella delli capitani di cento uomini d’arme, è franchi duemila ottocento, e la metà il luogotenente, e mancando quello, comanda l’insegna. Tutte le compagnie si vestono della livrea del capitano loro, e la spesa se gli tiene soprale paghe. Quattro fiata