■duna cancelleria è un vescovo, perché i prelati in ìspagna molto s’impacciano nel governo della giustizia e cose del regno. Oltre queste cancellerie, sono nel regno di Gastiglia ordinariamente cinque consigli; uno generale di giustizia ed altre provvidenze del regno, il secondo della guerra, il terzo delle Indie, il quarto dell'inquisizione, il quinto di stato : ma di quest’ultimo ci riserveremo a parlarne di sotto, dove diremo degl’¿strumenti , cioè dei 1 i consiglieri, per li quali la cesarea maestà governa li suoi regni. Il consiglio di giustizia è quello, al quale ho detto potersi appellare dalle sentenze conformi delle cancellerie, depositati ducati millecinquecento. Presidente di questo consiglio è l’arcivescovo di S. Giacomo, uomo, quel d’ ora , di buona vita e buona fama. Il secondo consiglio, quello della guerra , è di cinque ovvero sei persone; cioè il commendator maggiore di S. Giacomo, ch’è il principale, Don Diego Vitado, Don Ugo di Mon-raila, il signor Cesare Fieramosca napolitano, vice gerente-idei viceré di Napoli nell’officio di cavallerizzo maggiore; il maggiordomo maggiore ancora lui interviene in questo consiglio, ed insieme hanno cura di provedere, e procurare tutte le cose necessarie alla guerra. Del consiglio dell’ Indie presidente è il vescovo d Ossuna , confessore di Cesare, frate di San Domenico, il qual era generale di quell’ ordine. Fu da Cesare eletto a quell’episcopato, e suo confessore, poi fu fatto presidente di questo consiglio. E uomo di buon ingegno; aveva fama di buono religioso, niente di meno dopo avute queste dignità ha mostrato d’esser mollo ambizioso, ed avere l’animo assai inquieto , talmente