«45 una dieta nazionale del circolodi Baviera inSalsburgh, dove tutti i principi cattolici, laici ed ecclesiastici,oltra gl’ altri ordini, mandarono loro oratori; e fra l’altre cose il serenissimo re de’Romani, che vi mandò due oratori, fece promover a quel convento per il dottor Gallo, uno de’suui oratori, se loro pareva che i principi cattolici così nella comunione sub utraque specie , come in matrimonio prcesbiteroruin, potessero consentire coi luterani. Per mantener la pace nella nazione Germanica, la dieia rispose e concluse che quella proposizione non era da esser deliberata da quel piccolo convento nazionale, ma dal concilio generale; onde s’argomenta, che, sebben solo per caso di necessità e non altrimenti (perchè in vero il serenissimo re de’Romani è ottimo cattolico) putria questi declinare alle parti luterane, ma l’imperatore mai per alcun caso, perchè essendo il re de’Romaui fra il Turco e luterani, e non facendo Cesare pace con Francia o con il Turco, e non aderendo esso re ai luterani, tutli i suoi paesi si farebbono tributarj al Turco. Vero è, che v’è un altro mezzo ; cioè, che potria avvenire che l’imperatore e il re de’Rornani non devenissero in tal setta, ma permettessero ch’essi Germani deliberassero fra loro ciò che volessero ; se non che in tal caso non è dubbio che il pontefice si partirebbe dall’imperatore, e «’aggiungerebbe a Francia; e questa condiscendenza dell’imperatore e re de'Roma ni è ciò che il pontefice molto teme, che si faccia in questo collegio di Ralisbona, ov’è argomento molto gagliardo o che nulla si farà', o che si delibererà contra il pontefice. 1 Come fu il vero. Voi. IV. io