■ tutto , con istruzione del voler suo. Le cittadi sono queste; Burgos, Leon, Vagliadolid , Cuenca, Segovia , Cordova, Granata, Siviglia, Toledo ' ; e fin qui basti aver detto del modo del governo di Castiglia. Ora narrerò le entrate, le quali la maestà cesarea lia di Castiglia, e le spese ordinarie eh' ella fa. La prima entrata del regno è dell’alcavala 1 e del terzo delle decime. L’alcavaia è dazio, che si paga nel comprar e nel vendere così delle cose mobili quanto delle stabili, to-ties quoties, ed è del dieci per cento, sebbene non si riscuota molto esattamente, ciascheduna città accordandosi a pagar tanto per l’alcavala. La terza parte delle decime fu concessa dalli pontefici al li redi Castiglia per le guerre continue, che facevano con li Mori. Queste 5 rendevano un milione e quarantamila ducati, ma molte sono state alienate nelli tempi preteriti, cioè concesse a diversi signori, o vendute per bisogno del re, sicché battuta la somma alienata, non restano ora pel re più di cinquecento e ottantaseimila ducati. Delli maestrati di San Giacomo di Calatrava ed Alcantara , li quali ora cono annessi alla corona reale ha da circa centomila ducati, la qual somma si riduce ordinariamente in sessanta ovvero ottantamila. Ha poi dell’entrala straordinaria, la quale è già ridotta in ordinaria, delle crociale * e bolle cinquecento mila ducati ogni tre anni, che sono da cento settanta mila ducati all’anno; la quale entrata è di indulgenze e concessioni simili alli confessionali * Nel codice mancano i nomi delle altre. * O più comunemente alcabaia. 3 Intende forse le due entrate insieme deU’alcayala e del terzo delle decime.