95 parte potria trattener il re dal contribuire alla spesa della lega contro il Turco, per non fare con li denari e forze sue Cesare maggiore e più glorioso, e dall’altra, se solo contro il Turco ottenesse Cesare per avventura vittoria, non essendo esso re uè della gloria nè dello stato che si acquistasse partecipe, ne restasse esso senz’altro acquisto vituperato, e quasi privo della laude e gloria degli antichi suoi, e Cesare all’incontro e di gloria e di reputazione e di stato e d’imperio, molto maggiore. Ma tuttavia considerando che da un estremo all’altro si va sempre per il mezzo, e che quanto più ciascuno si rimove dall’uno degli estremi tanto più s’avvicina all’altro, e vedendosi questi due principi (che già erano colmi di una somma diffidenza e d’uno cosi estremo odio con l’altro, che non poteva parlare l’uno dell’allro senza grande ed espressa dimostrazione, e con gran passione e calunnie e parole pungenti e odiose) esser rimossi da questo estremo, e, mitigati di giorno in giorno, andarsi sempre più rimettendo dalle differenze e dall’odio che erano tra loro, e che s’erano mandati a visitare l’uno l’altro (e il re, come s’è detto, mandò la regina a visitare l’imperatore, e 1’ ultima volta a cenare con lui e a dormire con la figliuola delfina in casa sua),e che si hanno presentato reciprocamente i detti personaggi de’doni di gran valore, ed ora hanno ordinato, passando l’imperatore con le sue galere presso a Marsi-lia , di vedersi, abbracciarsi e parlarsi insieme; e appresso conoscendosi pure, l’imperatore essersi rimosso da quella dura ed estrema opinione di tener lui per sua sicurtà lo stato di Milano, e condisceso a consentire di depositarlo con tante condizioni,che si può quasi riputare come se lo dasse di presente, e lutto di certo in termine