G9 trovammo don Andrea Doria, il quale venne a visitarne, e molto ne ragionò della lega d Italia contio l’esercito ispano. Non ometterò già questo,che vedemmo per cammino in Francia molti Italiani malissimo soddisfatti de’Fruncesi, e malissimo pagati. Di lì finalmente giungemmo a Lione, dove il signor Teodoro Trivulzi con molti gentiluomini ne venne incontro fino alla porta della terra. Vennero ancora due mandati da madama la reggente, dalli quali fummo accompagnati all’alloggiamento, e poi visitati frequentemente. A madama, il terzo giorno, facemmo riverenza, e prima la ringraziammo assai del salvacondotto concessone da sua serenità. Dopo ci estendemmo molto in farle intendere il buon animo di vostra celsitudine verso il re suo figlio, sua serenità, e il regno di Francia, estendendoci molto in questa parte, e commemorando li molti benefizi ricevuti da quella corona, delli quali le eccellenze vostre tutte erano ben memori, e che se avevamo fatto qualche cosa non così secondo la volontà sua, ciò era stato fatto molto più contro la volontà di questa repubblica ; ma che le condizioni de’tempi erano state tali, che impossibile era far altramente, e che lei, la quale era madre del re cristianissimo, non avria potuto far altro , quando fosse stata in luogo di vostra serenità. Dimostrò di accettar bene tutte le nostre escusazioni, nè si partì dal generale, dicendone che avanti il nostro partire ritornassimo a lei. Noi dopo due giorni ritornammo; ne disse, che ne aveva ritenuti lì un poco più di quel, eh’ era il volere nostro , acciò ci riposassimo un poco, sapendo, eh’ eravamo stanchi dal viaggio lungo ; poi ne aggiunse altre buone parole generali , nè discese però ad alcuna particolarità; e così