430 maestà un generale dell’armata, che è il capitano Poiino, ed ha quaranta galere armate di condannati e schiavi alla catena, ma la maggior parte di esse galere sono di particolari persone, e sua maestà paga cosi a loro come a quelle dell’altro mare, scudi quattrocento al mese, con obbligo di vestire, e far le spese alli galeotti, e similmente far le spese e pagare sessanta scapoli, e tutti li marinari che bisognano per l’ordinario servizio della galera; sol quando le galere vanno a far qualche fazione, sua maestà paga per quel tempo quaranta soldati, ed ha sua maestà due capitani italiani, che sono il conte di Fiesco, e Baccio Martelli. L’entrata ordinaria del regno è di fiorini quattordici milioni e mezzo a lire tre di nostra moneta per fiorino, che sono circa a sei milioni d’oro. E prima è il dominio del re, che è l’antica entrata che avevano li re, la quale consiste in terreni, boschi, mulini, ed altre cose simili, ma essendone state alienate gran parti al presente non rende più di fiorini cinquecento mila. Il dazio del vino, franchi due milioni. L’entrata, ed uscita delle mercanzie, fiorini un milione , e dugento mila. La gabella del saie, un milione e settecento mila. Le partite casuali come vacanze e vendite di uffizj, ed altri estraordinarj che pervengono al re, fiorini un milione e cinquecento mila. I tagli di boschi, fiorini dugento mila. Per la metà della contribuzione delli cinquanta mila lanti che pagano le terre murate in tempo che non è guerra , seicento mila fiorini. Per V augumento delle genti d’arme, franchi un milione.