PARTE TERZA. 349 Già mi ricordo avere scritta a vostra serenità, che nel partire del re, fu ordinato da lui e dalla regina una nuova forma di consiglio, quasi di stato, per escludere da quello alcuna sorta d’ uomini eh’ entrano in queiraltro antico, e ordinario; persone benché nobili e fedeli alla regina , però non giudicate nè alte nè capaci ai maneggi di stalo. Questi furono nove di numero, tutte persone principali, parte laiche,parte ecclesiastiche,atutte le quali, e per la nobiltà e per il grado, fu preposto il cardinale. Questo, come sia nato, vivuto, e pervenuto a questo grado, e di qual dottrina e santità di vita, se vostra serenità non lo conoscesse cosi bene, come ella fa, non mancherei, essendo il principale ¡strumento, come più volle ho detto, che sia nel regno, di riferirlo pienamente; però lascierò quello che appartiene a questa parte, essendo noto a tutli, e dirò della sua discendenza, la quale se si riguarda nella madre, che fu figliuola legittima di Giorgio di Chiarenza fratello carnale del re Odoar-do IV, viene ad essere di grande ed antica nobiltà; ma se si guarda alla discendenza del padre, che fu Riccardo Polo, ancorché cavaliere dell’ ordine e gran ciambel lano del re Enrico VIII, e governatore del principe Arluro suo figliuolo, viene ad essere più presto di mediocre, per non dir come molti di basso, che d’alto stato, perchè non si ha memoria della nobiltà nè grandezza de’suoi maggiori , eccetto che del padre che fu della provincia di Pallia , e cugino carnale per via di donna, di Enrico contedi fìiccomonte,cheper sorlefupoi resottoil nomedi Enrico VII, sebbene egli, e conseguentemente ancora En-nco VIII suo figliuolo, derivassero d’oscuro sangue,