i5i Ha il Turco ancora mantenuto sempre in stato il re Giovanni contro le forze d’esso re de’Romani, on-^ d’avvenne, che vedendo sua maestà non poter avere quel regno colla forza, si contentò averlo con quell’accordo che fu fatto col re Giovanni, cioè che il re Gio' vanni fosse re d’Ungheria in vita sua,e dopo la sua morte il regno devenisse al serenissimo re dei Romani, e i figliuoli , se vi fossero, avessero tutto lo stato patrimoniale ilei re Giovanni loro padre; con condizione, che il re de’Romani assicurasse detto re Giovanni della debita difensione conira Turchi , acciocché quando Turchi, avendo intesa questa capitolazione, venissero a danni suoi, si potesse difendere. Dappoi il re de'Romani dimandò al re Giovanni, ch’egli facesse pubblicare in uni versai dieta Ungarica la detta capitolazione, e confermarla; all'incontro il re Giovanni diceva , ch’egli era contento pubblicarla, ma che prima lo facesse sicuro della difensione debita secondo la capitolazione. Ma non essendo in ciò d’accordo il serenissimo re de’Romani, il qual diceva che la difensione si farebbe quando venisse il bisogno, incominciò esso medesimamente a trattar accordo col Turco per mezzo del Lasco e d’alcuni nunzi del Turco, che verniero in Moldavia e Polonia, d’aver subito quel regno, e usò l’arte di scoprire al Signor Turco la capitolazione fatta, per la quale accusava il re Giovanni di perfidia con esso Turco. Questa cosa non ebbe mai effetto, perchè il re Giovanni teneva il Signor Turco in speranza di mandargli questa legazione del frate ', con ducati trecentomila fra * Giorgio Martinuzzi, frate e vescovo di Varadino e confessore del re Giovanni. « Martinuzzi, dice Robertson (L. VI.), giunto dallo stato più umile