203 ne, e panni per trecento mila e più ducati; dì Germania e Francia vini, e rami per più di otlocento mila ducati; d’Osterland legnami, lini, e grani in grandissima quantità per cento cinquanta mila ducati; d’Italia velluti, panni di seta, e d’oro, ciambellotti, qualche spezie, berretti, fustagni, e sete per somma di denari grandissima, che passa un milione d’oro. Si trae d’Anversa ogn’anno per cinque cento mila scudi di tappezzerie, due terzi delle quali importa la fattura di esse, e la lana che vi va dentro, è solo per un terzo della valuta; di modo che tutto quel denaro per le fattore resta nel paese. Si trae per Germania e per Francia formaggi, e pesci salati per cento cinquanta mila ducati l’anno. Di cavalli per Francia e altri paesi, per cinquanta mila ducati. Panni di lana, per quattro cento mila ducati: tele grosse e fine, per dugento mila ducati: spezierie, frutti secchi per Germania, salumi, sete e altre merci, per cento mila ducati: per Augiia panni di seta , spezie, ed altro, per cinque cento mila ducati; le quali cose, tra le fatture e guadagni, fanno restar nel paese più d’un milione d’oro Tanno. Però crederei, rimettendomi sempre a chi di queste cose ha più esperienza di me, che il medesimo potesse fare la serenità vostra con grand’utile suo e dei suoi sudditi circa le sete che si fanno nello stato suo d’Italia, e li cotoni che le vengono di Cipro. E se in questa città la serenità vostra non vuole die si lavorino panni di seta di trista sorta, potrebbe concederlo alle sue città suddite, come sono mezzi rasi, velluti tristi, ermesini e simili; e parimente non lasciare che i cotoni si portassero in Alemagna e a Cremona ad arricchire i paesi d’altri ed ingrassarli, ma che nei suoi territori si facessero li fustagni, avendosi in mano