Da questa mia breve legazione non può venire, serenissimo principe salvo che breve relazione; non pertanto non mancherò di diffondermi in quelle parti, che io giudicherò degne di considerazione, principiando da questa che noi partimmo di qui, il clarissimo Gri-mani, mio degnissimo collega, ed io, cacciati dall’ec-cellenze vostre per la pena che ci misero di mille scudi, li ii. di Giugno, e per Verona arrivammo a Brescia dove ricevemmo le lettere della serenità vostra, per le quali ci era imposto che dovessimo essere con quelli clarissimi rettori, e magnifici deputati, per pigliare da essi informazione delle differenze che ha quella città con quella di Cremona sopra il fiume Oglio, e parlarne coll’ illustrissimo signor don Ferrante 2 in Milano per il debito assestamento e quiete, siccome facemmo. Partiti di Milano, ci fermammo in Vercelli per visitare 1’ eccellenza del duca di Savoja 3, in esecuzione di quanto dall’eccellenze vostre ci fu 1 Francesco Donato Doge. a Gonzaga, governatore di Milano per ]’imperatore Callo V. 3 Ridotto allora a non aver quasi più parte alcuna de* suoi stati oc* cupa ti dai Francesi in occasione della guerra tra la Frauda e l'impero. Vo/. IV. 11