i4<3 Perei)è, come vostra sublimità sa, nel collegio devono essere undici voti per banda; de’cattolici vi sono tre che in latto sono luterani, cioè Brandemburgh aperto, palatino e coloniense secreti , e^questi sempre favoreg-gieranno la parte luterana. Vi sono poi quattro, li quali non concordandosi al modo de’cattolici non lascieróiiuo mai seguir concordia. Vi sono i duchi di Baviera, else hanno due voti , e l’arcivescovo di Salsburgh suo fratello. Questi se ben sono cattolici molto, e per questa fede l'ariano ogni cosa , pure perchè nessuna cosa ponno aver più contraria , che la potenza dell’ imperatore, la qual s’augumenteria grandemente con la concordia della Germania, faran ogni cosa acciocché ella non succeda, e poi ancora perchè spel ano per la guerra sottomettersi Ratisbona e Augusta. V’è poscia il duca di Cleves, che ha un voto, il qual fino che dura all’imperatore questa opinione d’aver il ducato di Glieldria, sempre gli sarà contrario. Però si giudica, che in questo colloquio, o non sia per succedere alcuna concordia, ovvero che se ne seguirà , sarà contra il pontefice. Credo 11011 essere se non necessario , che conosciamo l’animo dei principi di Germania verso la maestà cesarea e regno. Ho già detto, che la potenza di Cesare è fatta tremebonda ai principi germanici, i quali perciò non ponno essere tra loro se non di contrario animo, e questo è universale. Poi quelli che aderiscono alla confederazione Smalcaldense hanno verso d’esse maestà malissimo animo, particolarmente mò il duca di Sassonia elettore; Giovali Federico è inimico dell’imperatore e del re de’Romani , perchè essendo stato suo zio , l’ultimo elettore, fautore dell’imperatore nell’elezione sua all’imperio,ed avendo in benemerenza Cesare promesso