22 I La prima mia legazione fu in Baviera del i539, nella quale come ambasciatore, mercante, fattore, ragionato, e sollecitatore, con infinita mia fatica e stento, mandai trenta mila staja di biade a Venezia, e tre mila ducati di legname, e tutto non costò più di trentasei mila scudi a vostra serenità, e non ebbi più di cento ducati correnti al mese. Nella seconda, al re dei Romani, mi bisognò prepararmi a andare due volte in campo, del i5^2 alla espugnazione di Pest, e del i543 quando il Signor Turco venne a prendere Alba-Regale e Slrigonia; e tutto il rimanente del tempo stretti in continue diete, con estrema mia spesa, avendo mandato lettere a vostra serenità di cambio a Venezia, olirà seicento scudi che portai da casa. Trattai la cosa di Marano e dei confini con quel re; per il che sua maestà mandò suoi commessi qui ad accordare la difficoltà di Belgrado e Castel Nuovo, e s’acquetò del successo di detto Marano; il che son sicuro che fu con somma soddisfazione di vostra serenità, non avendo io però avuto altro segno di rimunerazione, se non che mi mancò una o due ballotte ad ottenere una catena di trecento ducati, che quel re mi aveva donato. Nella terza di Francia 1 andai prontissimamente al tempo che l’imperatore del 15^0, e gl’inglesi da due canti, assalirono quel regno; di modo che il clarissimo mio predecessore di sessanta mesi 1 mi disse; « Marino « tu sei venuto qui alquanto tardi per me, ma per te « troppo presto: » e stetti per trentaquattro mesi in 1 Da noi prodotta nel i.° volume di queste Relazioni. ’ Francesco Giustiniano, del quale pure abbiamo data la Relazione nel succitato volume.