(io tuttavia vedremo presto , dopo che questa nuova sarà giunta ili Ispagna, come si moverà la maestà cesarea, e allora si potrà fare più fermo giudizio. Nè quanto a questa seconda parte delli consiglieri , che sono gl’ instrumenti di Cesare in governare gli stati suoi , altro m’oc-corre degno di scienza della celsitudine vostra. Vengo ora alla terza parte del mio discorso , che era della persona di Cesare, e delli suoi congiunti per sangue. La cesarea maestà è giovane d’anni venticinque, tanli quanti n’abbiamo del millesimo dopo il mille e cinquecento , e compirà il vigesimo sesto addi venti-quattro del mese di Febbrajo nel giorno di San Mattia, nel quale ebbe la vittoria contro l’esercito francese, e lu preso il re cristianissimo '. È di statura mediocre, non molto grande, nè piccolo, bianco, di colore più presto pallido che rubicondo, del corpo ben proporzionato, bellissima gamba, buon braccio, il naso un poco aquilino , ma poco , gli occhi avari , l’aspetto grave , non però crudele nè severo, nè in lui altra parte del corpo si può incolpare, ecetto il mento, anzi tutta la mascella inferiore, la quale è tanto larga, e tanto lunga, che non pare naturale di quel corpo, ma pare posticcia, onde avviene che non può, chiudendo la bocca, congiungere li denti inferiori con li superiori, ma gli rimane spazio della grossezza d’ un dente, onde nel parlare, massime nel finire della clausula, balbutisce qualche parola, la quale spesso non s’intende molto bene. Nelle armi in giostra, e a giochi di canne alla leggiera è cosi destro, quanto altro cavaliere che sia in sua corte. È di complessione in radice melanconica , * A Pavia.