.Benché, serenissimo principe1 ed illuslrissimi pachi, le cose che ho veduto ed inteso nel tempo della mia ambasceria in Francia di mesi quaranta, mi diano materia lunga ed importante da narrare alla vostra serenità ed alle vostre eccellentissime signorie (massime essendo stata in questo tempo la guerra ardentissima tra il re cristianissimo e l'imperatore, principi così grandi e così potenti come a ciascheduno è notissimo), nondimeno panni che, avendo rispetto all’altre occupazioni di questo illustrissimo consiglio, debito mio sia di dire, e desiderio di vostra serenità d’udire solamente quelle cose della coguizion delle quali bene informata, possa sicuramente della república consultare e deliberare. E per questa utilità credo io che sia stato inventalo che si faccia i» questo luogo tal ullìcio. Però lasciando da partequello che per diverse lettere ho scritto, racconterò solamente le cose importanti dello stato, della vita, del governo del re, e dell’animo ch’egli ha verso vostra serenità e verso 1 Marc’Antonio Trivisaao doge.