1&2 commesso; della quale visitazione, olire quanto scrivemmo, mi pare di dover dir questo, che io non so se veramente egli si possa chiamar, non che duca, signor di Vercelli, essendo anco quella città, ove egli abita , in guardia de’Spagnuoli, e così stretta, che li miei servitori, che conducevano le mie cavalcature, non vi furono lasciati entrare, ma furono fatti alloggiare di fuori , siccome pare che facciano di quasi tutti li forastie-ri. Quel principe fa la vita ben povera, e poco meno che mendica, rispetto al così grande e bellissimo stalo che teneva. Ci vide gratamente, e onorevolmeute ci incontrò e accompagnò per tutte le sue stanze sino alle scale, come scrivemmo alla serenità vostra. Di lì partiti, arrivammo a Torino, incontrati dal capitano Menesi, e molti altri soldati ben a cavallo, sudditi e vassalli dell’ eccellenze vostre, che onoratamente stanno a quel servizio, chi banditi dalle sue terre, e chi anco lì ridotti per seguitar la guerra, de' quali in ogni tempo 1’ eccellenze vostre potranno aver buon servizio. Subito smontati, ci mandò l’illustrissimo signor governator generale del Piemonte, a visitare con rifrescamenti , ed invitare la stessa sera a cena; dopo la quale volle anco venire alla piazza a mostrarci Tordine della sua guardia della notte, siccome che scrivemmo; ma convenimmo credere che lo facesse anco per volerci accompagnare, essendo sopra di essa il nostro alloggiamento, dal quale non volle che partissimo nè anco per un passo per riaccompagnarlo; e sono anco stato avvisato che sua eccellenza andiede a visitare il clarissimo Grimani quando ritornò in Torino ammalato; e delle altre dimostrazioni sue fatte verso la persona mia , per rispetto dell’ eccellenze vostre